La composizione della mia divisa da portiere d'albergo è la seguente:
-camicia bianca; ok, si, a volte celeste, nel qual caso invece della cintura uso le bretelle. Dovreste vedermi, mi sento Gordon Gekko, e ci provo un discreto gusto;
-pantaloni neri;
-giacca uguale; vediamo di non fare troppo sarcasmo con la combinazione cromatica giacca-pantaloni e camicia. E' un gessato, con sopra il logo color oro della ditta;
-cravatta color amaranto-oro. Quest'ultimo è coordinato con il colore del logo, appunto.
L'altro giorno passavo da Stratagemma, il negozio di giochi da cui, da vent'anni, mi servo; pusher ufficiale del mio divertimento ludico, dovrei averci speso, con mia completa ed assoluta soddisfazione ed infinita costernazione di mia moglie quando mi vede rientare con i sacchetti del negozio, l'equivalente di una dozzina di rate del mutuo. Oltre al fatto che hanno venduto una discreta quantità di copie del mio libro fino all'effettivo esaurimento.
Yuka, commessa nippo-italica, come sono entrato, mi ha squadrato attentamente e se ne è uscita con queste meravigliose, splendide, immortali parole:
-Ehi, ma sei elegantissimo! Con la cravatta dei colori di Grifondoro e gli occhialini... sembri Harry Potter-
Gongolavo come un bimbo. Non c'è niente che faccia più piacere dell'assomigliare al proprio eroe preferito, ed essere pure additato come tale. Da bambino mi facevo crescere i capelli per sembrare Antognoni, ma già allora si vedeva come il mio ruolo fosse quello del portiere, e dovessi concentrarmi ad afferrare il pallone con le mani perchè con i piedi ero un disastro su tutta la linea. Poi seguii per anni Jeff Healey, ma la mia capacità chitarristica è sempre stata una tristezza immensa, che mi fischierebbero anche se andassi a suonare Check Berry ad un concerto liceale degli anni '50. Quindi non mi rimane che interpretare il maghetto in età matura, e pare ci riesca bene, cicatrice a forma di saetta a parte. Domo arigato, Yuka-chan. Ora tocca offrirti una burrobirra. Non tutti hanno questa sensibilità ed intuizione nerdistica.
Stazione SMN. Giorno.
Sono uscito dal lavoro verso le 18. Ho passato quasi un'ora dentro Feltrinelli, a spulciare volumi e cercare qualcosa che mi piaccia, perchè non sopporto l'idea di comprare volumi on line, e non c'è niente di più bello e meraviglioso che stare in piedi a sfogliare pagine, gustandone l'odore di nuovo e leggendo veloci, fugaci parole. Quelle che devono invogliarmi all'acquisto (di solito ci riescono benissimo). Poi esco e torno a casa. Le 19 è l'ora giusta perchè sono appena usciti quelli del regionale da Chiusi, e quindi il binario 16 è libero e disponibile al mio percorso a piedi verso casa.
-Ehi! Ehi, lei-
Le mie cuffie stanno sparando "City of love", e mi scoccia alquanto interrompere un pezzo che, diamine, adoro da matti. Ma l'urlo che arriva alle mie spalle sovrasta anche la musica degli Yes.
Mi giro e tolgo gli auricolari. Davanti, agitato come una gazzella che scopre di trovarsi in mezzo al branco dei felini predatori, un tipo filiforme, maglia e pantaloni, neri ed una quantità di tatuaggi che pure Fedez direbbe "Ehi, te si che ci hai dato dentro, eh"
-Oh, ma il treno per Chiusi, quando parte?-
-Guardi, questa divisa non è delle ferrovie, io lavoro in un albergo, non conosco gli orari dei treni-
Vivo in Toscana, sono figlio di un cacciatore del Casentino, uso a giocare spesso a briscola e tressette con gli amici, ex iscritto al PCI per decenni. Dovrei essere abituato alle sacramentazioni. Ma quel che arrivano alle mie orecchie sono tante e tali che non mi stupirei se arrivasse giù Cristo in persona, prendesse questo tipo per la collottola e gli desse una bella e sonora ripassata per quello che sta dicendo sulla sua famiglia.
-Guardi, non c'è bisogno di bestemmiare così. Non è mica colpa mia. E' una divisa, se nota bene non ha il logo di trenitalia-
-Ma che ca**o ne so io!-
Dev'essere il mio personale's karma: una bella giornata di lavoro con turisti rilassati e sereni, ed il rompiballe me lo ritrovo alla stazione.
-Comunque oggi il treno non credo riparta. C'è sciopero regionale, da stasera-
Credo che le sue urla le abbiano sentite anche a Pescasseroli, probabilmente derubricate alla voce "Senti lì, a Firenze ni girano ancora dell'eliminazione coi'Borussia"
-Ed ora che ca**o faccio, a Firenze?-
Come se a me interessasse qualcosa del perchè è a Firenze, le motivazioni per cui è venuto qui, oggi
-Mi spiace, so solo che c'è sciopero, termina domattina alle 8-
E lui, continuando a bestemmiare come se non ci fosse un domani:
-Devo stare a giro in città tutta la notte, prima del treno di domattina!-
E se ne va in direzione uscita.
Lo osservo un attimo, mentre cammina caracollando ma perseverando nell'agitare braccia e demolire pantheon vari, poi me ne vado anche io, direzione opposta. Ma discretamente soddisfatto.
Non c'era nessuno sciopero.
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