Ci sono dei momenti durante i quali il
comunismo mi manca. Ma non tanto a me personalmente, quanto vorrei
rivederlo in russia (minuscolo intenzionale). Ma in generale,
qualsiasi cosa che costringa i russi a starsene entro i confini del
loro immenso paese, impedendogli di uscire a fare danni e soprattutto
stracciare i maroni.
Turno di notte, ore 3. Aprono la porta.
Cioè, tentano di aprire la porta, chiaramente chiusa per sicurezza.
Il campanello, ovviamente, è un’opzione ininfluente, ma dato che
non dormo sul lavoro e sono sempre al bancone, gli apro subito.
Entrano due russe, mezza età ma
vestite molto appariscenti, con gonna sopra il ginocchio e stivaletto
tacco 27, forse più. Soprattutto, moine da femme fatale modello “su
654 miliardi di donne di questo quadrante stellare, ce l’ho solo
io”. In mano porta un cesto di rose delle dimensioni di un
modellino dell’astronave Enteprise in scala 1:1.
Fuori, a salutarle, due italiani, gli
acquirenti delle rose. Quasi certamente l’ambulante da cui le hanno
acquistate avrà telefonato a sua moglie in Bangladesh “Mia adorata
Viippura, sono tuo marito Kumar! Abbiamo i soldi per l’operazione
alla bambina ed aprire la nostra rosticceria indiana, ti ho spedito i
biglietti aerei, ci vediamo ad Amburgo tra due settimane, dove
cominceremo la nostra nuova vita”. Spero che questa spesa ne sia
valsa la pena, pensavo mentre richiudevo la porta d’ingresso
lasciando fuori i due miei connazionali. Bona cisi, ma secondo me
trovavate di meglio.
Le signore russe entrano nella hall
chiacchierando nel loro idioma con fare civettuolo. A me
importaunariccasegac’hodafare. Torno nell’ufficio nel retro a
sbrigare le pratiche della notte: inserire prenotazioni, emettere
fatture, fotocopiare, archiviare, ecc (alla faccia di chi pensa che
di notte ‘un si lavora).
Ma le nipotine di Putin (anzi, le zie,
data l’età) non salgono in camera a dormirsela. Girellano per la
hall chiacchierando:
TukachevskiRokossovksiComefosse’antanoskiScappellamentovadestroski…
ci passano una buona mezz’ora, mentre io apro e chiudo faldoni.
Finalmente la piantano e si levano dai 3 passi, e me le vedo passare
davanti mentre vanno all’ascensore.
“Buonanotte”
Neanche esisto. In compenso la tipa con
i fiori si appoggia sulla porta dell’ascensore e si mette in posa;
l’amica la fotografa, ne viene fuori un’immagine da copertina del
dvd “Rocco e la carica delle 101 milf russe”; ecco che facevano a
giro della hall: si fotografano con il mazzone di rose. Evvabbè,
ognuno a le sue manie, che male c’è? Poi la hall è bella, divani
in pelle, pavimenti in marmo… gran gusto, diciamolo. Il portiere
apprezza. Lavoro in un bel posticino.
Eppure c’è qualcosa che non capisco.
Quel mazzo mi sembrava più grande, quando sono entrate….
E’ notte, sono stanco e cotto come un fegatello, sounasega.
Dopo qualche minuto che le signore sono
salite, mi prendo una pausa per caldo e bollente liquido nero. Mi
dirigo verso la macchina del caffè, passo per la hall e….
….
Ira funesta che mi sale al cervello.
Mi attacco al telefono. Mi passi la
cancelleria di Berlino, ORA! Frau Merkel? Mi riattivi le fabbriche
Krupp, all’istante, e metta in produzione carri Tigre, Panther ed
pure i Maus. E riapra gli arruolamenti per la Wermacht, voglio 10
milioni di suoi concittadini per un altro Barbarossa, ma stavolta non ci si ferma che a Vladivostok, non fino a Stalingrado come la volta
precedente. E si asfalta tutto quel che c’è nel mezzo!!!!
Sono in mezzo alla hall.
Ovunque, sia per terra che sui divani,
dozzine di foglie e petali di rosa. A centinaia. Si sono fatte le
foto con i petali.
Lascio perdere il caffè, sono già
abbastanza nervoso. Sacco della spazzatura. Vuoto, ma dopo un venti
minuti sarà pieno zeppo. Comincio la ripulitura. Anche questo è
lavoro di notte, non posso mica lasciare questo zozzume russo a giro.
Il facchino arriva alle 7 ed alle 7 c’è già chi scende per le
colazioni. O per partenze. Che figura ci si farebbe? Quindi: il
portiere di notte pulisce. Il portiere di notte maledice la russia.
Il portiere di notte vorrebbe essere Obama per premere il bottone di
attacco termonucleare globale, e la commissione di Oslo che assegna
il premio nobel della pace comprenderebbe.
Poi mi passa, ma intanto per stasera il
paese più grande del pianeta è stato polverizzato. Nella mia mente
è terra bruciata, i suoi abitanti sterminati senza pietà. A
cominciare dalle milf civettuole.
Portate rose sulle loro tombe. Un
intero sacco.
Nessun commento:
Posta un commento