Il punto chiave è
sempre l'approccio.
Perchè come dice il
proverbio “Chi ben comincia...” E su questo ho molte esperienze.
Ed un buon 90% è
negativo.
Ma tralascimo
Arriva 'sto
americano di mezza età.
Tenta di aprire la
porta.
Il problema, come
dicevo all'inizio, è l'approccio.
Perchè lui
“pulla”,non “pusha”.
E la porta, com'è
ovvio, non si apre.
Insiste. Sbam, sbam,
ma niente.
Mi guarda dalla
vetrata, lo guardo.
Simulo una mano che
spinge. Gesto anche un tantino ardimentoso, se uno ci pensa. A meno
di non chiamarsi Rocco.
Ma complice anche
l'alcool che girella al suo intero, non capisce, ed insiste nel
tirare.
A quel punto non
posso non aiutarlo. Non è che non mi piacerebbe vedere fin dove può
spingersi. E' che sembra anche un tantino forzuto, e non vorrei
rompesse roba che ha l'obbligo morale di rimanere integra.
Quindi arrivo alla
porta, ed io, si, tiro. Perchè dall'interno si tira, come dice la
scritta “Pull”. Ma dall'altra parte c'è la scritta opposta.
-Why did you
closed?- Con il tono Obama che chiede a Putino il perchè si è
annesso la Guinea-Bissau.
-I didn't-
L'avessi mai detto.
Qui esce fuori Genny la carogna che rimprovera il questore perchè
non ha ancora fatto iniziare la partita:
-You did! I did not
open this f****n' door!-
Ah, questi giovani
Jedi, così impulsivi, pronti a gettarsi a capofitto nel lato oscuro.
Specialmente se l'oscuro è il colore di un Chianti, e si spera a
contorno di un fegato di quadrupede, anziché di bipede.
-I didn't. You have
to push, not to pull.-
Socchiude gli occhi
verso la porta. Mi aspetto che la chiami per nome. O dica “computer?”
Meglio che lo anticipi.
-You see? Pull on
this side. Push on the other-
Il risveglio del
giovin signore.
-Ooooooohhhh... i
seeeee... soooo... you was right-
No, un momento.
Fermi tutti.
Qui capita uno di
quei momenti rarissimi, quei casi eccezionali da “programmi
pseduo-scentifici su eventi misteriosi perculati da Crozza” tipo
alieni che, tra tutti i luoghi possibili, vanno a schiantarsi in un
cazzo di deserto, partite di calcio vinte dai voi-sapete-chi senza
l'aiutino dell'arbitro o 4 ore la settimana di servizi sociali. Roba
che neanche il motore ad improbabilità infinita.
Il cliente ammette
di aver sbagliato.
Ed a quel punto m'è
venuto spontaneo. Forse perchè vero.
-Sometimes. There's
no my wife around-
E l'americano fa
partire una grassa risata liberatoria condita da abbondante alitata
alcoolica, per poi congedarsi in direzione camera “Good man, good
man”
Grazie, amico,
troppo buono. Ma ricordati che il problema è l'approccio.
E magari leggere la
targhetta alla porta. Quella che recita “push”. Ma ti sei
dimostrato simpatico ed ironico, come a dire il vero fanno spesso gli
yankee.
Just my 2 cents (che
ci sta sempre bene).
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