Ettore
è uno dei facchini dell'albergo
Dire
che è un ragazzo sfigato è dire poco. Diciamo che la sfiga ha
trovato casa presso di lui, ecco. Lo accompagna per tutte le fasi
della sua vita, sussurrandogli frasi tipo “Come mi trovo bene con
te, caro Ettore, è dai tempi del ragione Ugo che non ho un rapporto
così intimo con qualcuno”.
Non
è solo il fatto che l’ex moglie ha tentato di accoltellarlo (ha 16
anni meno di me ma non si lascia sfuggire alcune esperienza). E' che
ogni nuova ragazza che trova lo smolla subito dopo. Ma Ettore è
sfigato soprattutto qui dentro. Ultimamente, quando porta i bagagli
dei clienti, viene congedato con un “grazie, può andare”. Se gli
dessero 1 centesimo per ogni grazie potrebbe comprarsi CR7 e farlo
giocare nell’Impruneta calcio a cinque.
1
Periodo di Pitti. Quell’evento dove la città, soprattutto nei
pressi della Fortezza da Basso, si riempie di gente con i pantaloni
viola e le scarpe gialle. Una roba che andava bene dentro al Franchi
quando giocava Spadino Robbiati, ma a giro per la città lascia un
po’ a desiderare.
Ad
Ettore viene chiesto di accompagnare in camera due signore venute
appositamente per questo evento. E manca poco sviene: almeno 40
scatole di roba. Lui le porta su ed ovviamente le clienti lo
riempiono di inutilissimi grazie. Le avrebbe mangiate, se non fosse
che è un tantino poco legale. Ma il cannibalismo, in questi casi,
dovrebbe avere una deroga.
2
Arrivo. Cliente nordica che indica i suoi bagagli; Ettore li prende e
li porta in camera. Li posa, ma la signora gli fa: - Grazie, quella
valigia è mia, ma le altre 3 no- La signora aveva indicato
genericamente la sua valigia in mezzo a quelle presenti, senza
specificare attentamente; un gesto annoiato quasi a dire “vai e
prendi, servo”, ed Ettore aveva afferrato tutto quello che c’era
nella direzione indicata dalla mano della tipa. Ed ovviamente costei,
mentre salivano in camera, non gli aveva detto niente per tutto il
tragitto. Così ha riportato tutto giù. Anche lì, zero centesimi.
3
Clienti russi. Arrivano affermando che hanno una prenotazione. Il
marito parla italiano, quindi, non trovando la prenotazione, gli
chiedo:
-Ha
prenotato con booking?-
-Si-
Entro
su booking e non trovo nessuna prenotazione. Gli richiedo se è
sicuro di aver prenotato con bk o con altro sito, magari expedia.
-No,
ho telefonato-
Prima
mi dice si, poi ritratta e cambia versione. A volte mi par d’essere
Grissom: basta indagare un po’ a fondo e le prove saltano fuori.
Vabbè,
andiamo avanti. Su costui non c’è nessuna prenotazione. Od il
collega del giorno si è dimenticato di segnarla o lui ha chiesto
solo informazioni ed ha dato per scontato che gli tenessimo la
camera. Entrambe le opzioni sono possibili, ed essendo costui russo,
la seconda è probabile al 99%, ma non mi va di mettermi a fare
supplementi d’indagine. Neanche mi interessa. Abbiamo una camera,
quindi documenti, pagamento ed alla via così.
Dopo
di che Ettore li aiuta con il bagaglio, li accompagna in camera e
quello cosa gli dà in cambio?
Una
banana.
Si,
avete letto bene. Il frutto.
Gli
dice –Prenda questa per il disturbo, grazie-
Forse
pensava gli servisse del potassio. Ma una monetina con l’uomo
vitruviano avrebbe fatto più piacere.
E
non è tutto. La settimana dopo a ricevuto una specie di amuleto
metallico a forma di mano.
4.Mattina
del 1 Gennaio. Non è mai un turno semplice. Non per quel che succede
nel turno in sé, quanto per il rituale brindisi della mezzanotte
precedente. Il problema è che ci sono degli stronzi che ci si
accaniscono contro.
Ettore
arriva e va nel bagno della hall, il bagno comune.
E
non trova un bello spettacolo
Escrementi
umani sparsi sul muro e lo specchio.
Cominciare
l'anno a pulire la cacca, soprattutto se è quella degli altri, è
devastante. Sia fisicamente che psicologicamente.
Sono
convinto che un giorno sentirò urla disumane provenire dai piani.
Salirò e lo troverò completamente coperto di sangue che si
accanisce sui cadaveri di clienti particolarmente bastardi.
Ma
avrà un testimone a favore.
ps.
ovviamente Ettore, oltre che fan di questo blog, contribuisce con
piccole chicche. Piccolo esempio:
turno
di lavoro pomeridiano, ci sono lui come facchino ai piani e Maurizio
al bancone. Entra un tipo grossotto e rubicondo, il sorrisone di
Ceausescu quando ancora trattava a tu per tu con gli altri presidenti
del pianeta.
-Ciao,
io cerca lavoro-
Lavoratori
stranieri, in albergo, ne abbiamo tanti. Si lavora gomito a gomito
con ogni continente della terra: Europa dell'est, Asia, Africa, Sud
America. Siamo tutti uguali, nel senso che vale la democrazia del
sergente Hartmann, ovvio. Quindi Maurizio non si scompone più di
tanto: dammi il curriculum, che lo passerò al direttore del
personale e, in caso l'albergo avesse bisogno di un nuovo elemento,
farà la selezione ed i colloqui del caso.
Il
problema, come spesso accade in questo caso, è che il “candidato”
comincia a descrivere sé stesso a noi portieri, come se il fatto di
essere italiani e vestiti elegantemente facesse automaticamente di
noi un potente onorevole da servire e riverire. Non capiscono che
siamo lavoratori come loro, e possibili colleghi.
-Perchè
io grande esperienza di lavoro in grande albergo di Bucaresti...-
-Si,
vabbè, ma 'un tu lo devì di a mè, se il direttore ti 'hiama...-
-Io
solleva tante e grosse valigie di cliente americano, io forte. Io
ultras di Steaua, tutti ultras di Steaua grande lavoratori! No come
pallemosce di Timisoara, o bulgari. Bulgari di Bulgaria, no marca
italia di grande moda-
-Senti
ciccio, io ci credo, ma ti ridiho che io 'un sono i'dirett...-
-Bulgari
tutti stronzi, io no come bulgaro. Io rumeno forte, io solleva e fa
pulizie ovunque, io grande lavoratore!-
In
quel momento c'è un arrivo, e Maurizio chiama Ettore per il
check-in. E mentre il mio collega del bancone parla con i clienti per
chiedergli i documenti e dargli la chiave, il tipo prende le valigie
del cliente.
Maurizio
ed Ettore strabuzzano gli occhi. Ed ovviamente, quando Ettore
interviene per fermarlo, lui protesta.
-Ma
io lavora qui adesso, io porta valigia, io dimostra che grande e
bravo lavoratore-
Ci
volle un bel po' a convincere quel matto ad andarsene sotto lo
sguardo allucinato del cliente, e che si diventa lavoratori dopo
attento e scrupoloso esame. E della direzione, non certo da parte di
altri dipendenti.
E
fece anche un errore, in quanto Maurizio appallottolò il curriculum
per un canestro modello JJ Anderson nel cestino della carta straccia.
Ps2.
Novità di oggi, scritta poco prima di andare in stampa.
Mi
spiace questo termine, mi fa sentire quasi un giornalista, anche se
tale non sono.
Ed
a pensarci bene non ci tengo neanche ad esserlo, visto che nel
panorama giornalistico italiano si trovano personaggi come Emilio
Fede o Vittorio Feltri. O lo staff di studio aperto.
Io
sono di più.
Anche
se non ci vuole poi tanto.
Dicevo:
al momento di pubblicare questo racconto, Ettore è stato mollato
dalla sua nuova ragazza.
Coraggio
Ettore, siamo tutti con te.
Ennesimo
ps. Ettore, quando non lavora come facchino ai piani, pratica
idefessamente la sua passione più profonda: la musica. E l'hip-hop
in particolare.
Se
volete sentire qualcosa su di lui, questo è un suo video:
https://www.youtube.com/watch?v=fqtg_g_HMeI
E
questa la sua pagina personale:
https://www.facebook.com/pages/MrEX/45209688175?fref=ts
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