Io gli israeliani li
capisco. Sul serio.
Sono stati
schiavizzati da qualsiasi popolo dell'antichità. Hanno peregrinato
per tutto il medio oriente per stabilirsi nell'unico posto di quelle
lande privo di petrolio. Ne sono stati buttati fuori dai romani, che
li consideravano pericolosi terroristi. Sono stati discriminati
ovunque andassero ed hanno subito un serio tentativo di sterminio con
metodo industriale. Poi, una volta tornati nel luogo di partenza, si
sono trovati in guerra con i nuovi coinquilini.
Guerra perenne da 60
anni.
Quindi che siano
paranoici, rompicoglioni ed un po' stronzi, lo comprendo.
Ma quando trovano
una donna geniale e perfida, non possono che subire.
Famiglia israeliana,
in vacanza a Firenze. Arrivano in albergo. Check-in e, alla
spiegazione della banconista che a Firenze c'è la tassa di
soggiorno, il capofamiglia risponde con aria di sfida e stronzaggine:
“I will not pay.” E la stessa cosa ripete tronfio alla banconista
successiva.
Ce lo vedo, questo
quarantenne di Tel Aviv, a vent'anni: alla testa di una colonna
corazzata dello Tsahal, i degni eredi della Wermacht, a guidare una
delle occasionali invasioni del Libano. Duro, spietato, tutto d'un
pezzo.
Non puoi farcela.
Pomeriggio. Al
bancone l'obergefreiter riservista dell'esercito israeliano trova
un'ulteriore banconista, conosciuta altrove come moglie del
sottoscritto, che quando decide di essere bastarda, il marito la
chiama con il simpatico appellativo di “gattaccio rognoso”.
Anche a costei,
l'israeliano ripete il suo mantra: “I will not pay that tax”
La Sara, con
pazienza certosina (è abituata sul lavoro ed anche a casa...) spiega
al cliente che la tassa di soggiorno è odiosa e stupida, ma
purtroppo richiesta dallo stato italiano e dal comune di Firenze. E
l'unico modo di non pagarla è: a) avere meno di 12 anni; b) essere
di Firenze; c) avere un parente ricoverato in un ospedale della città
e d) essere studente.
E lì il tipo pensa
di fare una furbata perchè dichiara “I'm a student”. Ma firmerà
la sua condanna a morte.
La Sara gli dice che
c'è un modulo da scaricare su internet per avere l'esenzione da
studente, e lui quindi gli chiede di cercarglielo.
La Sara, ovviamente,
lo rimbalza. Primo, se ci tieni tanto a non pagarla, te lo devi
scaricare e compilare te, perchè devo farlo io? Secondo, dietro di
te c'è una fila di gente che aspetta di fare il check-in e mi chiedi
queste cose sapendo che ci potrei impiegare diverso tempo? Esiste un
fattore chiamato “rispetto per il prossimo”, non ne hai mai
sentito parlare?
Solo che poi,
passata la buriana di clienti, mia moglie ci pensa un attimo, e lì'
viene fuori il genio. E la perfidia più assoluta, una roba che
Crudelia Demon a confronto è iscritta alla lega antivivisezione.
Va sul sito del
comune e dell'università, e lì scarica i documenti per l'esenzione
dal pagamento della tassa di soggiorno per gli studenti.
Quando il cliente
rientra in albergo con la famiglia, la Sara lo stoppa, ed ovviamente
in inglese, gli dice:
-Dunque, sono andata
su internet ed ho trovato il modulo necessario per non pagare la
tassa di soggiorno-
Sorriso a 32 denti,
quello che hanno solo gli israeliani, gli scozzesi, i genovesi e
Paperon de' Paperoni
quando non devono pagare. -Yes, very good!-
-C'è bisogno della
sua copia del passaporto-
-Yesyes, no problem
at all- Sarebbe pronto a fare le copie dei passaporti della sua
famiglia fino all'ottava generazione.
-Compilare il
modulo-
-Si, compilo tutto,
pure il modulo d'iscrizione al ku klux klan-
-Ed ovviamente, la
dichiarazione dell'università di Firenze sulla sua iscrizione-
C'era una volta un
sorriso.
Il gattaccio
rognoso, vera perfida, mostra al tipo il modulo d'esenzione,
ovviamente scritto in italiano.
-Essendo lei uno
studente di questa università, sono certa che non avrà problemi a
leggere il modulo in italiano-
Dall'altra parte del
bancone, arriva il silenzio dei soldati della fortezza Bastiani in attesa dell'assalto dei nemici.
Mia moglie, con una
compiacenza e soddisfazione che ha provato solo per una laurea, un
matrimonio e due battesimi, punta il dito sul simbolo in alto nel
modulo.
-Conoscerà
sicuramente il simbolo dell'università a cui è iscritto, giusto?-
Il tipo sussurra un
thank you, afferra i documenti, la chiave e schizza in camera neanche
fosse gatto Silvestro punto da Titti con uno spillone nel sedere. La
mattina dopo ha pagato la tassa e zitto.
Sara 7 – Israele 1
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