1.Una
mia concittadina era solita dire:
“Non
si fa il proprio
dovere perchè
qualcuno ci dica grazie. Lo si fa per principio, per se stessi, per
la propria dignità.”
Non
credo che costei di grazie ne abbia mai ricevuti molti. Perchè fa
maledettamente piacere, quando si riceve un grazie. Diamine, come fa
piacere.
In
ogni lavoro, ci sono momenti per cui il grazie non te lo diranno mai.
Non perchè non lo vogliano dire, ma perchè nessuno saprà mai della
tua buona azione.
Cliente
francese, arriva dopo mezzanotte con auto a noleggio. Il garage della
strada è chiuso, ma lo faccio posteggiare davanti all'albergo, nello
spazio carico/scarico bagagli. Non c'è il lavaggio della strada,
quindi ok. Mi faccio dare la chiave, gli spiego che domani mattina
chiamo il garage e gli facciamo posteggiare l'auto. Lo informo dei
costi. Lui non fa una piega, è qui per affari. Paga per il servizio
e lo ottiene. Tres bien, j'adore questi clienti.
Un'ora
più tardi vado a chiudere la porta a chiave, onde evitare che esseri
estranei penetrino nella struttura ed infastidiscano il sottoscritto
(e non sia mai che vogliano invertire gli ultimi due verbi e
sostantivi).
Osservo
la pandina del cliente, ma mi blocco, perplesso. C'è qualcosa che
non mi torna.
Mi
avvicino, allungo la mano e tocco il volante.
Questo
furbone di francese ha lasciato il finestrino aperto. Non ha neanche
chiuso l'auto.
Rientro
al ricevimento, prendo la chiave dell'auto dalla cassa e vado a
richiuderla a modo.
Nessuno
mi dirà mai grazie.
Pazienza,
va bene lo stesso. Poi io ho sempre preferito di gran lunga Tiziano.
2.Altra
piccola storia. Ragazza turca, giovane, sorridente, particolarmente
ben corazzata.
Parte
domani ed ha bisogno degli orari per Orvieto. Pronti ed oplà, eccoli
stampati. Felice, se ne risale in camera.
Dopo
qualche minuto riscende.
Voglio
prendere il treno delle 13 per Orvieto. Ma domani, dopo il check-out,
“I want to visit the BNL in Venice. Is it possible?”
Lì
per lì sono rimasto perplesso. Vuoi andare a Venezia a vedere la
sede della banca nazionale del lavoro?
Poi
ho realizzato.
Intendeva
la biennale.
La
pronunciava con un inglese
Ora,
io non è che sia esperto di biennale e sappia orari di apertura.
Lavoro a Firenze, posso dire quelli degli Uffizi. Ma questa tipa
vuole partire per Venezia domani mattina, visitare un qualcosa e poi
tornare qui per prendere un treno ai'tocco, cioè le 13. E senza
neanche sapere gli orari, ed essersi prenotata un treno.
Gliel'ho
sparata ad alzo zero:
“Impossible”
Ci
rimane malissimo, faccia delusissima come quella dei brasiliani che
osservavano la loro squadra seppellita di gol dai crucchi.
Magari
è possibile, chi lo sa, ma ho fatto il bastardo. Bimba bella,
organizzati prima, non alle 23.30 della notte prima della tua
partenza da Firenze.
3.cliente
maltese, con la simpatia di un ultras partenopeo sugli spalti
dell'olimpico di Roma. Scende arrabbiatissimo nel tardo pomeriggio
perchè ha dei problemi in camera.
Il
buon vecchio Mauri (Maurizio) gli dice che manda su il facchino, il
mitico Ettore, a risolvere il problema. Ma il cliente è nervoso e
vuole vedere altre camere. Ok, va bene, ma tu hai una camera al
quarto piano, con terrazza e vista sul cupolone, è ovvio che le
poche rimaste libere finora non sono all'altezza. Alle 21 di un
giorno di Settembre, quasi tutti pieno, che ti aspetti? Suite
disponibili per te?
“Io
pago dinero”.
Ciccio,
non è che gli altri la camera ce l'hanno gratis.
Ma
costui non vede al di là del proprio naso.
Comunque
Maurizio ed Ettore mi riferiscono l'accaduto perchè il tipo esce con
la moglie, e quando rientra potrebbe tornare alla carica.
All'una
di notte, ovviamente, lui rientra. Mi scuso del problema, gli
riferisco che il facchino è intervenuto e sono sicuro che ora va
meglio. Ma che comunque può cambiare camera, se proprio lì non
riesce a starci. Una delle due che ha visto in precedenza.
“Ma
non sono belle camere”
“Questo
è quel che abbiamo disponibile. Purtroppo, perchè se non c'erano,
voleva dire che eravamo stati bravi a vendere tutto. Che ha deciso di
fare?”
E
questo se ne viene fuori con: “Non si sono liberate altre camere
nel frattempo?”
….
Te
hai visto due matrimoniali alle 21. Le ultime due matrimoniali
libere. Sono passate 4 ore. Tu pensi davvero che in queste 4 ore si
sia liberata una camera per te? Se un cliente è rimasto in camera
fino alle 22 è perchè ci rimarrà, dormendo, fino a domattina
all'ora del check-out, no?
Se
ne sale su arrabbiatissimo minacciando che “Domattina parliamo”.
Ho evitato di dirgli che con me non avrebbe parlato perchè alle 7
staccavo. Mi spiace per la Caterina che se lo sarà sorbito. Ma
secondo me montava un caso per fare storie. Ma certa gente non riesce
mai a rilassarsi, in vacanza?
ps.
la notte dopo ho prepararo i conti delle camere in partenza.
Ovviamente mi è capitata sottomano la pratica di costui. Era rimasto
dove stava. Risolto il problema, è ovvio che ha preferito restare in
una camera dove, comodamente seduto in terrazza a sorseggiare un
vinello locale, può osservare la cupole del Brunelleschi. Sempre che
l'abbia fatto. Nervoso com'era, dubito si sia goduto la vacanza.
4.Mia
moglie, turno di pomeriggio nell'albergo dove lavora.
Arrivano
dei clienti per chiedere di fare la riconferma on line del volo.
Ora,
fare una riconferma di questo tipo di solito è una scocciatura. Pare
strano ma è così. Il punto è che ora queste ca**o di compagnie ti
permettono pure di scegliersi il posto all'interno dell'aereo, ma per
noi rappresenta un vero inferno. Perchè il cliente non è mai deciso
su quale posto avere, e se sono in numero superiore a due, la
difficoltà aumenta perchè tutti vogliono stare accanto ed avere
posto finestrino. Perciò ci tengono occupati anche per una mezz'ora,
ed ovviamente in quella mezz'ora arriva di tutto: clienti per altre
informazioni, clienti per check-in, telefonate di informazioni...
Quindi
'sta gente la rimbalziamo e la invitiamo a farselo per conto suo
usando il loro dispositivo e la rete wifi dell'hotel.
Solo
che costoro hanno una richiesta piuttosto difficile: devono cambiare
volo a Francoforte, ma hanno paura di non fare a tempo. E vogliono
sapere la distanza tra il punto (gate) di arrivo e quello di
partenza. E se c'è un collegamento rapido (bus navetta o che) tra
questi.
Ovviamente
non lo sappiamo. Uno si può anche immaginare che, essendo
Firenze-Francoforte considerato volo interno e Francoforte-di là
dall'Atlantico volo intercontinentale, non siano proprio uno di
fianco all'altro. Vedrai che una navetta c'è di sicuro. Ma voler
anche sapere, oltre al numero di gate, pure gli orari di un bus
navetta di un aeroporto tedesco, è pretendere un tantino troppo...
Per
scrupolo, la Sara va pure a vedere il sito internet dell'aeroporto,
senza trovare niente. I clienti stessi avevano guardato in
precedenza. E poi si erano illusi che una banconista di Firenze
conoscesse l'aeroporto di Francoforte...
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