Se
uno ci pensa, sembra l'inizio di una barzelletta:
“Ci
sono un polacco, un tedesco ed un argentino”
“E
che fanno?”
“Niente,
tanto decidono sempre e solo gli italiani”
Che
infatti hanno i cardinali con le mani in pasta e l'attico rifinito
col parquet. Quello buono, non il laminato in offerta a pochi euro al
metro quadro da Leroy Marlin.
Quindi,
che ci sia un papa che se ne venga fuori con “E' immorale che vi
siano preti che vivono come faraoni”, cioè un'affermazione che
sembra appena uscita dalle labbra di Peppone, di un segretario del
PCI degli anni '50, fa abbastanza ridere. Diamine, se uno vuol
veramente cambiare qualcosa, ed è al vertice del potere, deve
cominciare a far rotolare un po' di teste di quelli che sono sotto di
lui. A “buttà fori” quelli che non sono capaci. Che si
crogiolano col potere ed i quattrini di cui possono usufruire. A
parlare son boni tutti. A parole siamo la prima economia mondiale (e
qui ci sarebbe molto da dire sui presidenti del consiglio che s'è
avuto negli ultimi vent'anni).
Sono
tutti “chiacchiere e distintivo”.
E
domani, arriva a Firenze. Od oggi, non me lo ricordo. Oggi sono
libero. La mia domenica è il lunedì. La mia settimana è disastrata
come viale Guidoni sottoposta ai lavori della tranvia con annessa
caduta di una gru sul cantiere. Ma tant'è, questo è il mio lavoro,
me lo sono scelto io. Me la canto e me la suono da solo, come per
questa città. Arriva il papa ed andiamo tutti nel panico, noi che ci
viviamo e giunta comunale che deve gestire l'evento. Sventriamo la
città per i nostri trenini e ci accolliamo anche la visita
dell'argentino. Saremo poho bischeri? Sarà per quello che danno per
pretendenti allo scudetto tutte le 19 altre squadre di serie A tranne
noi.
L'unica
è riderci sopra.
1-Una
collega di un albergo vicino.
Viene
a trovarci in pausa pranzo per un caffè. Lavorare in albergo
significa mangiare un boccone o bere un caffè in assoluta
solitudine, perchè è molto raro che si sia in 3 o più. Spesso non
ci riesce neanche quello. Uno dei due si prende una pausa ma poi
arrivano clienti e telefonate. Perciò si interrompe di mangiare e si
accorre in aiuto. E ci si dà da fare. E quando passa la buriana, il
caffè è freddo come dopo che lo ha toccato la regina Elsa. Ma ogni
tanto i 5 minuti di ciana si riesce a ritagliarseli.
La
ciana, ovviamente, verte sul papa argentino, ed il suo imminente
arrivo, con annessa conferenza episcopale, o qualcosa del genere. Che
suona un po' come “assemblea generale del partito”.
E
questa nostra collega non è una che non le mandi a dire. Una
fiorentina vecchio stile.
-Allora
senti: m'han chiamato dalla [agenzia] pe' raccomandassi: “Allora,
ai'monsignore dategli una bella 'amera, una “king size bed”,
trattaelo bene....” ma vai in ****, vai! Te la darei ni'capo, i
“kinghe saize bedde” Ma perchè 'un vai nella 'amerata co' poeri?
-Tanti
discorsi sulla povertà, e poi prenotano l'albergoni, la suitte, i'
ristorante...-
-Sai
icchè? E gli'hanno paura 'he alla mensa de' poeri gli freghino
l'anelli! Ma poi la 'amera coi'matrimoniale, a icche ni serve? Si
porta la perpetua?-
-Appunto,
c'avrà la suorina di 'ompagnia-
-La
suorina... o i'chierichetto. E quello prediha la povertà! O
bischero, o 'un lo vedi che tanto fanno 'ome gli pare? Ma vaiva! In
dumila anni c'hanno rovinato-
5
minuti, ma ero piegato in due dai'ridè.
2-Chiamano
dall'agenzia, perchè in ogni albergo dove sono alloggiati i
partecipanti alla conferenza si preparerà un punto ospitalità
(hospitality desk, in gergo). Gestito da volontari. Ci chiedono se
gli possiamo preparare qualcosa da mangiare perchè questi volontari
no avranno il tempo di comprare qualcosa da mettere sotto i denti.
-Ok,
ma al massimo due panini avanzati delle colazioni, perchè non
abbiamo ristorante, c'è solo la caffetteria-
-E
voi del personale come fate?- chiedono piuttosto stupefatti e pure un
po' piccati.
-Il
personale si organizza a casa, ovviamente!-
Non
si capisce perchè non debbano farlo dei volontari, se ci riescono
gli “strutturati”.
3-Nell'albergo
dove lavora mia moglie, arriva un tipo con del materiale per un
partecipante alla conferenza. Mia moglie chiede come si chiama
costui. L'incredibile risposta del corriere è:
-Non
lo so-
-E
noi come facciamo a consegnare il materiale a questa persona, se non
sappiamo chi è?
-Boh.
Ve lo chiederà lui-
-Ok,per
noi va bene, ma se non lo chiede, questa roba rimane qui, poi la
buttiamo-
Ma
al tipo che fa da corriere non interessa, a lui basta fare la
consegna.
Mia
moglie butta un occhio sul contenuto di questa borsa. Libri di
teologia. La sera mi riferisce la cosa, dicendo che c'erano cose su
“sacro e profano”.
Io
rimango decisamente sorpreso.
-Mi
stai dicendo che c'era il fumetto?-
-Ma
no, sciocco! Era un libro serio-
Effettivamente
avrei dovuto capirlo. Dare “Sacro e profano” ad un teologo, o gli
fa prendere un colpo apoplettico, o lo fa andare in bestia e bruciare
il fumetto lì nella hall.
Come
diceva Michele Serra: “Io non sono contro il papa. Sono senza”
M'è
sempre piaciuto, questo aforisma. Il problema è che non sono più
senza. Da domani, per due giorni, il papa ce l'avrò in casa.
Ma
siamo ancora capolisti.
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