La
gente è strana. Ma strana forte.
Ci
sono clienti che arrivano per 4, a volte 5 notti di soggiorno. Che
siano turisti, congressisti o commerciali, poco importa. Arrivano con
solo una borsa, neanche tanto grande. E li vedi con gli stessi
vestiti addosso per tutta la durata del soggiorno.
Non
voglio farmi domande. Basta che non piantino storie sulla camera, poi
mi va bene tutto. Oddio, colleghe cameriere ai piani avrebbero da
ridire, soprattutto se i suddetti clienti, oltre a non avere molto
ricambio vestiario, sono anche poco avvezzi all'uso dell'h2o, ma in
fondo sono affari di costoro. Quel che hanno gli basta.
Poi
c'è l'estremo opposto.
In
un turno pomeridiano di qualche mese fa, mi appare, quasi dal nulla,
un ometto semplice, con musetto a topo tipo Alvaro Vitali, ed un bel
sorriso cordiale.
-Avez-vous
une chambre pour une nuit?-
Ah,
la Francia. Io amo la Francia, adoro tutto di lei. Vado pazzo per la
loro campagna, per le coste della Normandia ed i carri armati nelle
piazze dei paesini, per la Grandeur, per Nizza, Tolosa, Caen, la
Ville Lumiere. Il vino e le baguette. Una lingua sublime, adorabile,
passionale.
Ok,
lo ammetto: i franzosi, a volte, sono un po' stracciamaroni. Piantano
storie, pretendono.... ma a parte che gli perdono tutto proprio
perchè vengono dall'Hexagone, dopo aver provato molte volte gli
indiani, i francesi ormai sono acqua fresca.
Chiamo
“er libanese” aka Matteo. La Cinzia invece è “er freddo”.
Matteo e Cinzia si sono dati i soprannomi. Si salutano così, quando
cominciano il turno: “Ah freddo” “Ah libanese”. Bisogna
riuscire a scherzare, ogni tanto, se non si vuole sclerare.
Dicevo
chiamo
er libanese affinchè mostri la camera al francese. Non un granchè,
una camera semplice, senza tanti fronzoli. Ma al cliente piace.
Scende e chiede una notte. Ed estrae la carta di credito.
American
express oro.
Minchia.
Mentre
mi appresto ad effettuare la transazione, mi informa che esce per
portare qui davanti l'auto, la moglie ed i bagagli. Dopo pochi minuti
arriva.
Una
Jaguar.
Minchia
col punto esclamativo!
I
due francesi (peraltro anche la signora si dimostra sorridente e
cordiale) cominciano a trasbordare i loro bagagli dalla Jaguar fin
dentro la hall.
E
lì prendo la foto che vedete.
I
bagagli che ritenevano necessari per una notte.
E
non erano tutti, perchè nel momento della foto, erano tornati
all'auto a prenderne altri.
Gli
avevo ben garantito che il garage è sicuro e custodito. Tant'è che
quando rientrano con gli ultimi vestiti, per darmi la chiave della
Jaguar affinchè il garagista venga a parcheggiarla, mi dicono che
non avevano preso tutto, e molta roba era ancora dentro.
Praticamente,
per una notte, avevano la quantità di bagaglio di un'intera armata.
Anche er libanese guardava e mi chiedeva “Ma quanto ci stanno, un
mese?”
La
gente, come dicevo, è strana.
ps.
ad onor del vero devo dire che dopo un'ora sono scesi a chiedermi se
potevano stare per altre due notti perchè “ormai quasi tutti i
bagagli sono in camera”. Avrei preferito mi avesse detto che voleva
restare altre due notti per visitare bene la mia città, ma non
importa. Gli ho detto di si, gli ho confermato la tariffa e mi ha
reso la solita amexco oro per un secondo addebito.
Pps.
Durante i 3 giorni di permanenza, la Jaguar è rimasta in garage. Ma
ogni tanto andavano lì a prendere qualche altra borsa.
Evidentemente, quel che avevano in camera, non era abbastanza...
un bacio a tutti da vostro marce. E ricordate: come dice Aragorn, viaggiate leggeri.
Ma non troppo...
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