sabato 21 agosto 2021

Quando cominciai a lavorare in albergo mi stupivo degli asiatici (giapponesi, poi sostituiti dai cinesi) che portavano la mascherina. Pensavo che avessero paura di essere contagiati da noi occidentali, e si prevenissero tappandosi naso e bocca.

Poi capii.

Gli asiatici non si mettono la mascherina per proteggere sè stessi, ma per proteggere gli altri. Se hanno paura di avere un qualche virus, si tappano e riducono la possibilità di infettare altre persone e spargere la malattia. Magari hanno solo un raffreddore da aria condizionata (che tengono sparata al massimo) ma per essere sicuri, indossano la protezione. 

100% confucianesimo, la comunità viene prima dell'individuo.

Non si chiudono la vita sociale, ma fanno il massimo per ridurre il rischio. 

E poi, due settimane fa, un gruppo di nostri connazionali rientra in albergo senza nessuna mascherina, uno di loro starnutisce senza neanche preoccuparsi di tapparsi la bocca, estrae un fazzoletto di carta dalla tasca, si soffia il naso e poi smolla il fazzoletto lì sul bancone.

Sono corso sul retro ad archiviare alcune pratiche (cosa che faccio alle 3 di notte, ma in quel caso mi sembrava ben più urgente) e quando questi tipi sono entrati in ascensore, trattenendo il fiato e coperto da due mascherine, sono corso all'ingresso e l'ho spalancato. Ho atteso qualche minuto, poi, con due penne a mò di bacchette, ho afferrato quel fazzoletto al lembo più estremo e l'ho fatto cadere nel cestino, subito seppellito da un quintale di carta. E poi ho disinfettato le penne.

ps. Ho detto asiatici, ma sarebbe meglio dire "asiatici istruiti". Perchè, anche lì, non è che sia tutto rose e fiori.

E' che quando trovo questi miei connazionali mi cascano veramente le braccia.



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