giovedì 16 settembre 2021

Che si sia al bancone di un albergo, o a servire a un ristorante, o in un negozio, stare al pubblico è una delle cose più difficili. Devi sorridere, anche se porti la mascherina. Devi mostrare empatia. Magari la sera prima ti sono andate male alcune cose: un lancio di dadi al tiro salvezza della sessione di gioco, una litigata con la figlia che si ostina a mettere abiti con pochi centimetri quadrati di copertura (noi babbi siamo talebani nel cuore), o la Viola che non consegue un risultato utile. Non ha importanza: sorridere sempre. Anche se quello che hai davanti è un mostro di strafottenza e antipatia gratuita.


Ho preso una multa.

Poichè non sono abituato ad andare in centro in scooter e sono essenzialmente bischero, sono passato da una corsia preferenziale. La telecamera è stata spietata. Mi tocca, ne pago le conseguenze. Dato che non ero presente a casa, arriva l'avviso di giacenza.

La multa si trova in periferia. In un magazzino che sembra un vecchio capannone sovietico dei sobborghi di Sverdlovsk, e come tale ci si aspetta di trovare fatiscenza, vecchie sedie buttate alla rinfusa in uno stanzone sporco e, dietro ai vetri, una tipa che sembra in tutto e per tutto una vecchia Baba Jaga.

Immancabilmente, è proprio così.

"Buongiorno"

Risuona l'eco della parola pronunciata. La baba jaga non solo non risponde, ma non alza neanche la testa, e continua a scartabellare roba tra un tavolo e uno schedario.

Ci sono 4 sportelli. Tre hanno il cartello "chiuso", il quarto un foglio scritto a pennarello: "torno subito".

"Dovrei ritirare un documento, ho ricevuto l'avviso di giacenza"

"Io sto lavorando"

Io provo a immaginarmi di rispondere così alle persone che mi si presentano in albergo, invece di smollare i cedolini del pos di giornata, come faccio sempre anche se sono all'ottavo conteggio, per dare un bel buongiorno a chi sta dall'altra parte del bancone e dargli tutto ciò di cui ha bisogno. Mi vergognerei da qui al 2050. 

"C'è un bar, qui vicino?"

"Un bar?"

"Beh, tanto vale che vada a prendermi un caffè, fino a che non torna la persona dello sportello"

Il tono è evidentemente sarcastico, la risposta lo sbuffo di noia più potente nella storia degli sbuffi di noia, nella stanchezza della vita, e "è per questo lavoro che ho rinunciato a quel pilota brasiliano?". Viene allo sportello, agguanta, dal pertugio del vetro, l'avviso di giacenza, trova la busta del Comune di Firenze, peraltro aperta -legge della privacy, ahahaha- e quasi la getta dentro il pertugio. Senza salutare, torna alle sue scartoffie.

Il foglio "torno subito" è rimasto attaccato lì. 

Se vi capita di finire in quel magazzino -spero per voi non per una multa- fatemi sapere se c'è ancora. Ormai ho la curiosità. La baba jaga invece dò per scontato che ci sia, e ci sarà, sempre. Anche nel 2050.


2 commenti:

  1. ....sei mitico! Ma dove diavolo mai sei stato a ritirare questa giacenza???? Esistono posti così a Firenze? :))

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    1. Esiste. Ti confermo.
      A Novoli. Non poteva essere che lì.

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