mercoledì 1 giugno 2022

"I toscani hanno devastato questo paese" Piccola rubrica di storie toscane.
Parte settima


Le colonne affumicate.

Vi scrivo una storia che non conoscono neanche WikiPedro e Sara l'Inflorencer (o forse l'hanno raccontata ma non ho visto il video)

Quello che vedete in foto è il Battistero di Firenze. Per la precisione ho fotografato la porta del Paradiso di Lorenzo Ghiberti.

Ma vi parlerò piuttosto delle due colonne in porfido che sono ai lati della porta, e che ho evidenziato con due frecce. Come si può vedere, oltre al fatto che una delle due è rotta e più corta della seconda, il loro colore risalta come una macchia di sugo su una tovaglia linda, rispetto al marmo della struttura.

La storia comincia nel 1113. A quei tempi le città che componevano la Marca di Tuscia, litigarelle come loro solito, decisero di mettere da parte le proprie divergenze per cooperare in una crociata richiesta dal Papa: quella contro le isole Baleari. Oggi sono conosciute come luoghi di vacanze (Ibiza, Formentera) ma a quei tempi erano un possedimento della Taifa, il regno musulmano che si trovava nella parte meridionale della Spagna. Da lì i pirati islamici partivano per i loro raid contro le coste della Catalogna, l'Occitania e le altre grandi isole del Mediterraneo occidentale, la Corsica e la Sardegna, a quei tempi controllate da Pisa.

I pisani erano ben lieti di togliersi di mezzo tale minaccia. Patrocinati dal Papa, armarono la flotta mentre le altre città fornirono truppe. E via tutti insieme appassionatamente, a menare gli infedeli.

Io me la immagino questa soldataglia lucchese, pistoiese e fiorentina che si ritrova al porto di Pisa per imbarcarsi. sarebbe bello sapere se si disprezzavano oppure erano felici di trovarsi tutti assieme per questa "operazione militare speciale". Fatto sta che salparono. E lì cominciarono i guai.

Trovatisi in mezzo alla tempesta, le imbarcazioni furono costrette a riparare sulla costa, chi nel sud della Francia, chi in Catalogna. I lucchesi, ovviamente, polemizzarono subito coi pisani e il loro modo di navigare. L'avessero mai fatto. I pisani li mollarono a terra, e mi immagino questi cavalieri che dovettero tornarsene a Lucca a piedi. Con tutte le difficoltà del periodo (sicuramente i genovesi gli fecero pagare un forte pedaggio, roba che autostrade scansatevi proprio).

L'armata decise di riorganizzarsi chiedendo aiuto ai catalani. Sempre col patrocinio del Papa -Pasquale II, il successore di quell'Urbano II che lanciò la prima vera crociata, quella che conquistò Gerusalemme- si radunarono a Barcellona e dà lì, un anno dopo, partire più forti tutti quanti, toscani, catalani e anche qualche franco. Ci misero un anno non solo per dover svernare (difficile navigare in inverno con galee in legno) ma anche per dividersi il bottino. Nel medioevo funzionava così: prima ci si divide il futuro bottino, poi si parte alla pugna. Vendevano la pelle dell'orso prima di averla.

La guerra fu lunghetta, ci misero un ulteriore anno, dopo essere sbarcati, ma nel 1115 Palma di Maiorca fu conquistata. I crociati liberarono un sacco di loro correligionari schiavi dei musulmani e catturarono, a loro volta, tanti nemici da schiavizzare. In particolare il re/governante dell'arcipelago, portato a Pisa a trascorrere il resto dei suoi giorni.

Le colonne in porfido erano parte del bottino destinato ai fiorentini. Gli piacevano, le volevano da mettere ai lati dell'ingresso al loro Battistero, che allora non aveva ancora la porta dorata del Ghiberti e neanche la copertura in marmo.

Ora, il fatto è che a quei tempi erano enormemente superstiziosi. Credevano a rituali e magie assurde, e una di queste era che questo tipo di abbellimenti saccheggiati in guerra erano considerati pregiati e capaci di portare enorme fortuna.

I pisani, chiaramente, non avevano proprio nessuna intenzione di regalare tale fortuna a Firenze -figuriamoci!- così, una volta sbarcate le colonne nel loro porto decisero, prima di consegnarle ai fiorentini, di accendere un grande fuoco e "affumicarle", in modo da togliergli la fortuna.

Ovviamente si guardarono bene dal dirlo ai loro alleati di crociata, i quali le usarono proprio per lo scopo che avevano in mente, tanto che ancora oggi fanno bella mostra di sè. A giudicare da com'è andata la storia -anche se secoli in là dall'affumicamento- Firenze è comunque stata fortunata, visto che avrebbe poi dominato tutto il resto della Toscana, ma quei pisani del 1115 mica potevano saperlo.

Poeri pisani, davvero sfortunati. Che poi 'un son nemmeno tornati in serie A, ci tenevo tanto, al derby.



2 commenti:

  1. ....sei tremendo!!!!!.... poeri pisani (per dirla alla toscana! ). Comunque chissà quante volte ci son passata davanti e mai ho fatto caso alle colonne! Incredibile ma vero! Un saluto! E buon lavoro con i tuoi ospiti che a volte ti fanno divertire e a volte arrabbiare. :)

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