Un pomeriggio estivo scende un cliente italo-americano di mezza età: sandalo,
pantaloncini avana e canotta fantozziana con tanto di regolamentare
macchia d'unto sul panzone prominente.
Un tamarrone di quelli
unici.
Ha in braccio un enorme pacco stracolmo di biancheria. Si stravacca sul divano della hall neanche avesse portato il masso di Sisifo:
"Lei parlare ingles?"
"Yes"
"E dimmi... dove stare qui laundry?"
Non sapevo se rispondergli in inglese od in italiano, alla fine ho fatto anche io un mix di italenglish che se mi sentiva una qualsiasi delle mie insegnanti mi moriva di crepacuore. Oppure mi saltava alla gola modello Homer sul figlio Bart.
Ha in braccio un enorme pacco stracolmo di biancheria. Si stravacca sul divano della hall neanche avesse portato il masso di Sisifo:
"Lei parlare ingles?"
"Yes"
"E dimmi... dove stare qui laundry?"
Non sapevo se rispondergli in inglese od in italiano, alla fine ho fatto anche io un mix di italenglish che se mi sentiva una qualsiasi delle mie insegnanti mi moriva di crepacuore. Oppure mi saltava alla gola modello Homer sul figlio Bart.
Va alla lavanderia automatica e rientra dopo aver lavato la sua roba. Dopo una mezz'oretta esce con la
moglie: lei una signora distinta, anche vestita abbastanza
elegantemente. Lui sempre con la canotta macchiata ed un particolare
che mi ha riempito di gioia: sigaretta appoggiata sull'orecchio. Mi
ha salutato con l'occhiolino "Noi andiamo mangiare".
Un mito!
Un mito!
fantastico!!!!!!!!!!!
RispondiElimina