giovedì 13 febbraio 2014


Fate conto che arrivino gli extraterrestri.

E dicessero, a tutti noi: “Cari terrestri, stiamo organizzando un concorso su Omicron Persei 8. Consiste nell'eleggere il più bel monumento dell'intera galassia, e so che voi avete realizzato dei begli oggettini; scegliete quello che più vi rappresenta e partecipate. Sarà una gara serratissima, ci saranno i lumaconi di Alpha Tauri con la loro montagna di muco alta 10mila metri, gli automi di Cefelis 12 con il loro gigante d'ottone, e le amazzoni guerriere di Themis 3 con il loro monumento all'organo sessuale maschile alto mezzo chilometro.”

Io sono convinto che ci sarebbe uno ed un solo monumento che noi terrestri sceglieremmo per una competizione del genere.

E lo dico da fiorentino, abbandonando tutti i pregiudizi campanilistici tipici di noi toscani. Alla faccia di Dante che ce l'aveva tanto coi pisani (Ahi, Pisa, vituperio delle genti). Siamo ni'dumila; l'unica cosa che mi sento di dire è: grazie Pisa.

Non esiste, non può esistere, su questo pianeta, un monumento così incredibile, così stupefacente, così unico come la Torre storta, che sta su in barba a qualsiasi legge fisica, alla faccia di Isaac Newton, Stephen Hawkins e Sheldon Cooper. Tant'è che lo conoscono in 6 miliardi, su questo pianeta.

Si, ho detto 6 miliardi, non 7.

Perchè si, il Taj Mahal sarà anche bello, per carità, ma non può competere. Non ce la può fare, a meno che non si inclini anche lui di una decina di gradi a babordo, come la Torre e la Concordia.

Ma loro – ed avete capito a chi mi riferisco – non conoscono altro. Non ci arrivano, non lo capiscono, non se ne rendono neanche conto. Certo, sono contento che si ostinino a viaggiare e pagarsi una camera d'albergo, ma un minimo di cultura nei paesi in cui si viaggia sarebbe alquanto necessario, anziché no. Almeno, questo è quel che mi hanno insegnato a scuola, ed è il motivo per cui noi italiani saremo sempre una lunghezza avanti a loro. Anche un 3-4. Alla faccia di chi denigra (anche se spesso a ragione, soprattutto quando c'è la Gelmini ministro) il sistema scolastico italiano

Cliente indiano, turno pomeridiano. Sta solo una notte. Sorriso d'ordinanza, check-in e piantina di Firenze. Noi siamo qui (disegno la X).

Mi chiede cosa c'è da vedere di monumenti.

Come prima cosa, vista la posizione dell'albergo, gli indico il Duomo. Uno dei più belli e grandiosi del mondo (anche se, a mio modestissimo parere, un pelino sotto quello di Milano e San Pietro).

-Is it nice?-

Certo che è nice, è wonderful, so great, so beautiful. Facci un giro intorno, sali in cima ai'cupolone e te n'accorgi. 5 minuti a piedi e ci arrivi.

-What else?-

L'Accademia, naturalmente, con la statua del David.

-Is it nice?-

Ecco, lì comincio a vacillare. Non conosce il David, una delle più stupefacenti statue del globo terraqueo, il simbolo per eccellenza alla fisicità maschile prima dell'arrivo di Swchalzenegger. Vabbè, tocca fare l'insegnante d'arte. Apro google images e glielo mostro. Bada che roba! Il museo è aperto dalle 8.15 fino alle 18, se ti sbrighi lo vedi prima che il chiuda.

Ma lui lo degna appena di uno sguardo e va avanti per la sua strada. What else?

Si va avanti. Gli Uffizi, con le opere del Botticelli. Ed anche lì faccio apparire sul pc le immagini della Primavera e della nascita di Venere. Stessi orari, se ti sbrighi entri.

-What else?-

Notare che, con Duomo, Accademia ed Uffizi, gli ho già indicato abbastanza posti per almeno 2 giorni di visita, e costui, arrivato nel primo pomeriggio, partiva la mattina dopo. Ma lui no, vuole sapere altri posti da visitare.

E quindi passo a sciorinargli tutto il possibile: Palazzo Pitti, il giardino di Boboli (eravamo in primavera ed era una bellissima giornata, quindi momento perfetto), il Bargello, il museo Archeologico ed almeno un'altra mezza dozzina di luoghi stracolmi di arte e storia, Stendhal che muore lì sul selciato, roba che una settimana di soggiorno basta a malapena. Nel frattempo ho risposto ad una mezza dozzina di chiamate telefoniche e fatto il check-in ad altri clienti (perchè almeno quello lo devo fare, non mi può tenere bloccato tutto il tempo a suo solo uso e consumo, neanche Parminder Nagra avrebbe questo privilegio). Passa almeno un'ora al bancone, faceva in tempo ad entrare in un museo ed uscirne.

-What else?-

Ho esaurito tutto. Virtualmente conosce Firenze alla perfezione, ma di vedere le cose dal vivo, ancora niente. Se te ne stavi a Calcutta ed usavi Wikipedia spendevi molto meno, ciccio.

Non mi rimane che provare fuori Firenze. E lì è chiaro che non posso non passare alla Torre, con la T maiuscola.

-Is it nice?-

Veramente, a questa domanda stava per cascarmi la mascella sul bancone. Ma come, non la conosci? E' il monumento per eccellenza, DEVI conoscerlo. DEVI vederlo. Che ti ci vuole? Un'ora di treno e sei a Pisa. Un'ora di treno per vedere il simbolo del pianeta Terra, ecco gli orari. Quando ti ricapita un momento del genere? Sei qui in Italia, migliaia di chilometri da casa tua. Parti subito! Guarda, eccolo qui (sempre google images).

Lo mostro quasi sia opera mia, farina del mio sacco. In un certo senso, dovrebbe esserlo per qualsiasi terrestre.

Lui osserva, stavolta abbastanza interessato. Halleluja, forse c'è speranza.

E lì mi fa la domanda.

Quello che mi fa capire come il sistema scolastico indiano, alla faccia di esperti di matematica o vincitori di quiz televisivi dozzinali, sia indietro anni luce rispetto a noi occidentali tutti.

-Is there an elevator to go up?-


India, vituperio delle genti (Oh Dante, e tu gli'ha tutto sbagliato. Gli'è tutto da rifare)


ps. ho la testimonianza di altri due colleghi di lavoro (tra cui una ragazza che lavorava con mia moglie) a cui hanno chiesto se per salire sulla Torre c'era l'ascensore. E' necessario che vi ripeta la nazionalità di questi clienti?

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